Trasferimento D’Impresa

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di Andrea Mastrorilli, Associate Partner yourCEO


Sono Associate Partner di yourCEO un verticale di YOURgroup, il primo gruppo di Advisory Operativo C-LEVEL in Italia. Siamo un gruppo selezionato di dirigenti esperti al servizio della crescita delle aziende in modalità Fractional Management: quello che serve, quando serve.

Quello che comunemente viene chiamato Passaggio Generazionale e che invece dovrebbe essere definito come Trasferimento di Impresa è un argomento molto complicato ma anche di grande attualità. La nostra storia economica-produttiva infatti vede nel dopoguerra la creazione di moltissime imprese a carattere famigliare che oggi si trovano a fronteggiare il difficile passaggio verso il futuro con il coinvolgimento delle nuove generazioni. In special modo le aziende medio-piccole caratterizzate proprio dalla corrispondenza tra proprietà e governance.

In molte di queste aziende infatti ad un certo punto si manifesta la necessità da parte degli stessi imprenditori di far continuare l’attività ai propri figli o famigliari e, molte delle ragioni che sono dietro a questa esigenza, sono di fatto legate a perpetuare la tradizione di famiglia e quindi l’eredità dell’impresa.

A questo punto vorrei darvi un piccolo spaccato Europeo sulla questione:

  • Dal 2002 ad oggi più di 1/3 del totale delle Imprese in Europa ha dovuto affrontare il Trasferimento di Impresa;
  • 2/3 delle aziende che affrontano il Trasferimento di Impresa chiudono entro 5 anni.

Questi dati drammatici evidenziano che il Trasferimento di Impresa non è cosa semplice e che sicuramente non può essere liquidato con un appuntamento dal notaio quando necessario. Purtroppo questi dati ci dicono anche che la maggior parte di queste organizzazioni non era pronta al processo. O meglio non si sono preparate per tempo panificandone tutte le fasi.

Partiamo da un dato: il processo del Trasferimento di Impresa in media dura circa 7/8 anni.

Proprio così, avete letto bene 7/8 anni durante i quali devono essere predisposti tutti i passi che porteranno, si spera, a buon fine l’operazione.

Certo è che le variabili sono molte e molto complesse come la grandezza aziendale, il tipo di organizzazione, il numero di manager esterni presenti (non della famiglia), il numero di quelli interni presenti (della famiglia), il tipo di mercato, il livello tecnologico, le tipologie di eventuali vantaggi competitivi etc. etc. etc.

Tra tutti questi fattori credo che uno in particolare sia di fondamentale importanza e cioè la volontà vera del fondatore di procedere al Trasferimento. La volontà vera di delegare gradualmente lasciando spazio al nuovo, accompagnando di fatto l’organizzazione verso il futuro, credendo nelle opportunità date dal cambiamento e dall’ingresso di nuovi attori con nuove idee e nuova energia. Un processo questo veramente arduo che vede l’imprenditore, che ha gestito la nascita e la crescita della sua impresa, entrare spesso in crisi quando deve passare ad altri il testimone.

“L’altra faccia della medaglia” è rappresentata invece dai successori che spesso non possiedono la necessaria esperienza ma che sono nel contempo ansiosi di dimostrarsi all’altezza oppure che si ritengono capaci per trasferimento osmotico o peggio ancora per “investitura divina”. Una situazione questa, come potete facilmente immaginare, che non farà di certo la fortuna dell’azienda.
Inoltre se le energie dedicate al processo di Trasferimento sono troppe questo distoglierà i principali attori dai problemi operativi dell’azienda che in questa situazione non sarà gestita correttamente.

Un approccio che sembra essere efficace è quello che viene definito Trasferimento a gradini dove il successore nell’arco di un tempo adeguato effettua delle esperienze nelle varie Funzioni aziendali risalendo quindi l’organizzazione fino alle posizioni di vertice. Maturando in questo modo le capacità necessarie ad un Trasferimento di Impresa meno traumatico.

Ecco che allora potrebbe essere una mossa vincente quella di farsi affiancare da professionisti esperti ma soprattutto esterni all’azienda come un Fractional Executive dedicato al progetto. Capace di accompagnare gli attori nelle varie fasi necessarie alla pianificazione e quindi attuazione di un efficace Trasferimento di Impresa con maggior focus sulla stessa e non sulle dinamiche interne alla famiglia. Assicurando nel contempo una corretta percezione da parte di Banche, Clienti, Fornitori e Dipendenti, tutti attori fondamentali che vogliono certezze per il futuro e garanzie della migliore gestione possibile dell’azienda.

Diventa quindi fondamentale una corretta maturazione della consapevolezza da parte dell’imprenditore di dover affrontare il processo di Trasferimento nonché una corretta pianificazione di tutte le fasi e delle rispettive tempistiche che, come abbiamo visto in precedenza, richiedono anni e non mesi per essere attuate.

Inutile dire che vista la complessità dell’argomento trattato questo articolo vuole essere solo un’introduzione ad un tema che, inevitabilmente, sta diventando sempre più importante e presente nello scenario attuale.

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