di Andrea Mastrorilli, Senior Advisor yourCEO
Mi è stato chiesto di scrivere del ruolo del CEO o meglio dell’Amministratore Delegato nel contesto delle PMI. Prima di tutto partirei dal dire che l’AD è un membro del Consiglio di Amministrazione, eletto dallo stesso, al quale vengono delegate funzioni specifiche e la maggior parte delle responsabilità di gestione di una Società. Nel caso delle PMI l’AD ha poi certamente un ruolo più operativo rispetto alle grandi Organizzazioni partecipando alle decisioni che riguardano per esempio l’assunzione di nuovo personale od anche iniziative Commerciali o di Marketing. Cosa che invece non avviene in gradi Aziende dove il ruolo è più “strategico” ed orientato alla visione futura più che a decisioni operative.
Definire il ruolo di un AD in generale e di un AD nelle PMI in particolare è sempre molto difficile e legato a doppio filo con la natura e la storia dell’azienda. Se infatti il CdA è composto da membri di una stessa famiglia che detiene la proprietà le “interferenze” nella gestione saranno inevitabili e quindi sarà richiesta una forte capacità di intermediazione. Se, altro caso, il CdA è composto da persone esterne che rappresentano le varie quote azionarie, allora sarà di primaria importanza essere capaci di relazionarsi al meglio con i singoli membri del Consiglio.
Nella mia esperienza personale fare l’AD per piccole e medie aziende significa innanzi tutto creare un Team coeso e fidato fatto di persone di valore che condividano le linee guida aziendali ma soprattutto la visione dello stesso AD. Non esistono livelli intermedi né tantomeno segretarie di Direzione, le relazioni con i capi Funzione sono dirette e le decisioni prese sono figlie di un confronto sul campo basato sui numeri si, ma anche e soprattutto sull’esperienza dei singoli componenti del Team, il tempo degli AD “tuttologi” è finito!!! Ho infatti sempre pensato che il successo di un Capo e della sua azione in azienda sia determinato dalla capacità di circondarsi di persone capaci e molto competenti nel loro ambito, dei pilastri sui cui contare, sempre. Va tenuto infatti conto che in aziende medio-piccole è proprio la mancanza di struttura e managerialità che a volte fanno da tappo allo sviluppo ed è quindi necessario costruire una struttura la più snella possibile ma che allo stesso tempo garantisca un adeguato controllo di tutte le Funzioni ed anche la capacità di lavorare in maniera organizzata allo sviluppo ed al benessere dell’Azienda.
Un altro punto fondamentale che riguarda gli Amministratori è quello di basare la propria gestione su una visione chiara e definita dell’Azienda, uno scopo che dia significato all’operato di tutti i collaboratori e che deve essere percepito in maniera forte sia all’interno quanto all’esterno dell’Organizzazione, un perché che rappresenti l’identità dell’azienda ed il suo modo di operare nel mercato che molto spesso viene confuso con il più semplice e banale aumento di fatturato. Le attività legate a questo preciso punto richiedono metodo e costanza e sono tra le più dispendiose in termini energetici da parte dell’AD.
Altro punto non meno importante ed energeticamente dispendioso è la creazione di una buona rete di contatti nel proprio settore di Business dove confrontarsi con altre Organizzazioni, Imprenditori ed Operatori presenti nel mercato. Attività questa fondamentale per “leggere” le tendenze o le possibili problematiche ed essere in grado di cambiare la propria strategia in funzione di quello che veramente accade e che spesso non è prevedibile in un mondo che corre sempre più velocemente.
Concluderei sottolineando la necessità di dedicare un’adeguata quantità di tempo ed energie al pensiero strategico che spesso è accantonato per far fronte ai numerosi impegni in agenda od anche alle numerose mail costantemente in arrivo oppure agli imprevisti che, guarda caso, accadono di continuo. Un buon Amministratore, secondo me, deve avere la capacità di guardare la propria organizzazione da un punto di vista “terzo” quasi non coinvolto direttamente per poi pensare in maniera strategica alle future azioni da mettere in campo.
Insomma, come avrete ormai capito, la figura del CEO all’interno delle PMI è un buon compromesso tra capacità operative, capacità relazionali interne ed esterne ed anche capacità di creare una visione che permei tutta l’Organizzazione e che ne identifichi l’operato al fine di accrescere i risultati aziendali in termini sia economici e quindi di sviluppo del business ma anche di benessere e crescita dei collaboratori tutti.